Ormai saprete che lavoro in una piccola azienda.
Il ricambio di personale qui è abbastanza indecente, non tanto quello "fisso" in sede (e per fisso intendo quello seduto alla scrivania; e comunque siamo in 3, io tutto il giorno e 2 colleghi + moglie del capo mezza giornata. + capo, ovviamente), bensì quello mobile, cioè agenti e collaboratori vari.
Io, strano ma vero, sono qui da metà Marzo 2006 e resisto stoicamente alle varie stronzerie/umiliazioni/testedicazz...Solo per poter scrivere sul CV che anche io, quando me ne danno la possibilità, sono in grado di tenermi stretto un lavoro più dei classici 6-mesi-sostituzione-maternità. Ma il vaso è colmo da un pezzo, ormai.
Non avendo voglia di farmi il sangue amaro parlandovi della mia tragica situazione lavorativa, vi racconto un po' di fatti strabuzza-occhi che accadono qua dentro.
Durante il mio primo anno, il capo si era messo in testa di trovarmi una collega. Una telefonatrice, una fissatrice di appuntamenti (le licenze poetiche stamattina sono indispensabili).
Dopo mesi di colloqui, dopo mesi di prove in cui ho visto sfilarmi davanti esponenti del mio stesso sesso di ogni forma, dimensione, categoria, età e cultura (vi cito solamente la maniaco-depressiva che arrivava in shorts inguinali, canottiera e zoccoli tacco 12 confidando a tutti che si imbottiva di pillole), il capo ha assunto una donna piccolina, agitata, che ancora prima di fare il colloquio già sapeva che ce l'avrebbe fatta.
Infatti, competentissima nel suo lavoro e nell'arte dell'infagianamento, aveva strappato alle "alte sfere" un contratto di prova.
La "zompettatrice" (= colei che zompetta per tutto l'ufficio) 40enne amava ripetere e ripetersi una frase come un mantra: "ma lo sai che mi hanno dato 28 anni???ehehehhihihohohohahahahmelodiconotuttichesembropiùgiovaneeee" e, visto che andavamo d'accordo e che lei era in grado di parlare a ruota libera perore ed ore di fila, per non rischiare che lo dimenticassi lasciandolo inavvertitamente risucchiare dal vortice delle sue parole, provvedeva a ricordarmelo quasi giornalmente.
Ora. Amore, bella della zia...io HO 25 anni!!!!!!!!!!!!!!!!Secondo te potrebbero pensare che tu sia mia coetanea?Non so se durante tutte le tue filippiche sei riuscita a far caso a questo particolare di minima importanza.
Durante il suo periodo di permanenza qui, arrivò anche un'altra perla.
Lei, catanese doc appena "salita al nord", non faceva il minimo sforzo per nascondere il suo accento ed il suo dialetto. Ora, non per denigrare un'onesta lavoratrice, ma quando il contatto richiamava per avere maggiori informazioni e raccontava di non aver capito nulla del servizio offerto...io non potevo fare altro che alzare gli occhi al cielo e chiedermi come mai il capo riuscisse sempre ad infilarsi in situazioni del genere.
Se il tuo lavoro è stare al telefono tutto il giorno per spiegare cosa vendiamo, forse è il caso che tu ti faccia comprendere!Comunque era una ragazza simpatica, nonostante i chili di cerone sul viso e l'attaccamento morboso che dimostrava alle persone che le davano una minima confidenza.
Dopo di lei (e dopo che anche la zompettatrice ebbe una crisi di nervi e se ne andò), rimasi di nuovo sola.
Si alternarono un paio di donne adulte, ma la prima venne lasciata a casa e la seconda scappò senza nemmeno avvisare.
Stanco di dover sopportare "l'inaffidabilità femminile", il capo decise di buttarsi a capofitto nel franchising.
Ho visto gente di ogni tipo venire qui per un incontro informativo, dai genitori incoscienti che si portano dietro le bambine odiose che poi rifilano alla sottoscritta-babysitter, agli sposini giovani firmati dai capelli alle suole delle scarpe (e questi, per fortuna, ora fanno parte del nostro staff e si sono rivelati simpatici e affidabili).
Ora abbiamo qualche agenzia in più.
Dato che il capo non è in grado di stare a lungo senza combinare casini, finito l'entusiasmo franchising ha messo annunci a destra e a manca di ricerca agenti.
Qui abbiamo toccato il minimo storico in quanto a serietà...ed il massimo in pazzia.
Prima è venuto il ragazzo giovane che dopo poco tempo si è reso uccel di bosco: numeri di telefono inesistenti, nuovi indirizzi, nessun parente...tanto che all'inizio temevamo gli fosse successo qualcosa.
Poi l'architetto "famoso nel mondo" che andava in giro a dire ai clienti che l'ufficio era irraggiungibile in quanto bunker e dotato di accesso con tessera di riconoscimento.
Poi quello che si è rotto una gamba e non è più potuto venire.
Poi il ragazzo di 18 anni, obeso e vestito in jeans, camicia da rodeo, giacca e con una collezione di improbabili cinture da cowboy...Almeno lui i cavalli li aveva davvero e faceva pure le gare. Poveri cavalli.
Ma il top del top è stato raggiunto quando ha deciso di assumere (per ragioni che probabilmente andavano ben oltre la necessità di coprire una provincia e non direttamente lavorative) un tizio di 35 anni costretto in un corpo da adulto ma con il cervello di un bambino.
Questo viveva di fumo e caffè e non l'ho mai visto portare un contratto, nonostante i diversi mesi in cui mi è rimasto tra i piedi.
Non lavorava, veniva semplicemente in ufficio (che era diventato la sua prima vera casa, visto che viveva ancora con i suoi) e non si sa bene cosa facesse da quella scrivania perennemente ingobra di carta.
Un giorno annunciò il suo matrimonio per il mese successivo, salvo poi confessare immediatamente dopo che la futura sposa non era ancora al corrente della cosa.
Un'altra volta mi invitò alla festa dell'assenzio, dicendo che lui ne andava pazzo e che poteva berne a volontà in quanto bevanda assolutamente analcolica.
Avrei altre mille chicche da raccontarvi, ma preferisco dimenticare e raccontarvi l'episodio che lo fece passare alla storia.
Aveva appena trovato casa qui nella zona (scoprimmo poi che non pagava nemmeno l'affitto) ed era un po' sotto stress (diciamo così, va..), quando una mattina venni convocata dal capo che mi raccontò di una sua scenata in un comune e del suo successivo ricovero in psichiatria.
Scoprimmo che non era la prima volta, che aveva dei seri problemi e, personalmente, che ancora una volta il mio sesto senso (eheheh modestamente. Ma vi assicuro che non ci voleva tanto.) aveva funzionato fin dal primo colloquio.
Per "evitare ulteriori traumi" ci venne chiesto di riaccoglierlo in ufficio, almeno per po', ma non vi dico la paura che ho avuto -e che sinceramente ho tutt'ora- ogni volta che sentivo suonare il campanello...
Questo per farvi un esempio di quello che mi passa davanti agli occhi e della capacità del capo di usare il suo infallibile lanternino.
Chiuderei questo post-sfogo con l'ultima falena della collezione: un uomo tarchiato, arrivato settimana scorsa e ripresentatosi ieri per la formazione di agente, che dopo aver cercato di affascinarmi con i tarocchi ed avermi guardata scandalizzato perchè non capiva come mai, al contrario di "altre", io non avrei fatto salti di gioia alla prospettiva di un posto da commessa alla Benetton, ha cercato di offendermi chiedendomi se fossi a conoscenza del suo ritorno in ufficio per il corso di formazione e, al mio "no", insinuando che qui dentro non contassi niente e che quindi nessuno si sentisse in dovere di informarmi dei fatti.
L'ho rimesso subito al suo posto, senza risparmiargli l'occhiataccia acida e la saetta polverizzante e ancora una volta ha dovuto andarsene con gli zebedei doloranti.
Schifoso.
Odio le persone che quando non ricevono l'attenzione e le risposte che si aspettano si appropriano del diritto di offendere.
Dimenticavo, ha fatto il corso nonostante la mia collega, conoscendolo, abbia messo in guardia il capo sulle "qualità" del soggetto.
Ora posso immaginare cosa state pensando: "solo un'altra pazza può reggere una gabbia di matti simile". Forse avete ragione, mi sono chiesta tante volte chi me lo facesse fare, sapete che ho spesso l'istinto di prendere la borsa e fuggire come hanno fatto in tanti prima di me...Ma poi non riuscirei a stabilire il mio record di permanenza, quindi sopporto e tiro avanti.
Almeno fino a che non avrò una crisi di nervi.